Nata in uno sperduto paesino collinare in provincia di Padova, Irene Lorelai Visentin (1990) cresce a colpi di barriere mentali in scuole cattoliche. Ma la vena cupa che ha sempre contraddistinto i suoi disegni e giochi di bambina (le Barbie perdevano capelli e braccia in pochi istanti, venendo impiccate agli alberi o usate come martelli), trasborda nell’inchiostro come un getto di vomito inarrestabile. Inizia a scrivere sin da ragazzina, divorando e amando, in tenera età, autori come Joe R. Lansdale.

Laureata in lingue, comprende la necessità impellente di creare il suo altrove sulla tastiera. Inizia quindi a raccontare la quotidianità attraverso un filtro grottesco, caustico, impregnato di una spietata autoironia e, in verità, di amore profondo. Scrive alcuni racconti che vengono pubblicati nel 2019 in un’antologia pulp-grottesca. Nello stesso anno la sua sceneggiatura “Le Carnee”, scritta a quattro mani col compagno, viene selezionata tra i finalisti del Torino Horror Film Festival. 

“I Tredici” è la sua prima raccolta di racconti.

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